Ovviamente il pesce, in tutte le opzioni, meglio se «povero» (ovvero la saporitissima «mazzamma», il pesce minuto di paranza), ma comunque per tutti i gusti, e per tutte le tasche, è il piatto che eccelle in una cucina semplice, sempre accompagnata da vinelli locali, bianchi e rossi (Aglianico in prevalenza), tuttora prodotti in versione domestica e familiare.
A Procida ci sono una decina di pescherecci che, ogni giorno, scaricano nell’isola diversi quintali di pescato: alici, polpi e pregiatissime mazzancolle, orate, spigole, frutti di mare, crostacei e moltissime altre tipologie e varietà. Il ricettario è molto variegato, ed evoca curiose tradizioni. In tempi di miseria, quando non ci si poteva permettere neppure l’acquisto dei pescetti più modesti, fu inventato un piatto emblematico, il «pesce fjiuto», ovvero una zuppa di pesce dalla quale il pesce «fugge» dalla pentola: aglio, prezzemolo, pomodorino, olio, e tanto peperoncino che si mettono a bollire e poi si versano sul pane raffermo. Quasi a dire: «acqua calda con desiderio di pesce!».
Altra ricetta tipica è il limone al piatto, conosciuta come «insalata di limone» che in realtà è una zuppa preparata con i limoni procidani (grossi come meloni e con un albedo molto spesso), che sintetizza la bontà fenomenale degli agrumi locali, ai quali si inneggia anche con la produzione di liquori e di un ottimo limoncello. La carne non manca, ed è soprattutto quella del pollame ruspante e del coniglio, che si prepara nel giorno di festa.
Gli ortaggi e le verdure delle famose «parùle» trovano una sintesi ideale nella «bobba», una minestra a base di melanzane, zucchine, patate, zucchetta del prete e basilico.
Ma le verdure finiscono anche nell’imbottitura delle pizze, come quella di scarole e carciofi. Proprio i carciofi sono a dir poco eccezionali, e rappresentano il cibo della Quaresima e della Settimana santa. In parallelo la parmigiana di melanzane tocca livelli di assoluta squisitezza.
Tra i dolci, caratteristica (anche se d’importazione) di Procida è la cosiddetta «Lingua», preparata con la pasta sfoglia e la crema.