
NAPOLI - Castel Nuovo o Maschio Angioino
Il più famoso dei castelli di Napoli, simbolo della città, è il più giovane di tutti.
A PIECE OF HEAVEN
Il più famoso dei castelli di Napoli, simbolo della città, è il più giovane di tutti.
Dalla sommità della collina del Vomero, Castel Sant’Elmo, domina tutta la città e rappresenta un punto di osservazione ideale di tutto il suo golfo.
Il museo sulla collina di Capodimonte, istituito nel 1957, vanta un’origine storica legata alla nascita del Regno indipendente delle Due Sicilie.
Una passeggiata pubblica lungo il mare. Era il 1692 quando l’idea prese forma per volontà dell’allora viceré Luis Francisco de la Cerda Aragòn, duca di Medinaceli. Per rendere possibile la novità fu scelta la riviera di Chiaia, dove la spiaggia fu lastricata e per abbellire la nuova strada vennero installate fontane e piantati numerosi alberi.
Affacciato sulla centralissima via dei Tribunali, dietro Porta Capuana, accesso alla strada di collegamento con l’antica Capua, Castel Capuano, a parte il nome evocativo della sua funzione originaria, viene comunemente assimilato ad uno dei tanti palazzi del centro storico partenopeo, a maggior ragione per il fatto di essere stato per secoli il palazzo di giustizia della città.
Un gioiello d’arte al servizio della scienza. Questo è stata fin dalla sua fondazione la storica Farmacia degli Incurabili, parte integrante del complesso che comprendeva originariamente l’ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili e la chiesa di Santa Maria del Popolo, vicino al decumano superiore, nel cuore di Napoli.
Aria fresca e salubre, uno splendido panorama sul golfo, tanto verde come cornice di una villa settecentesca: le condizioni perché potesse essere una ideale residenza di villeggiatura c’erano tutte.
La storia di Castel dell’Ovo non può prescindere da quella dell’isolotto di tufo giallo prossimo alla linea di costa chiamato Megaride, dove secondo il mito sarebbe sepolta la sirena Partenope.
Nel centrale quartiere San Lorenzo, in via Settembrini, il Museo d’Arte contemporanea, noto con l’acronimo Madre, si identifica con lo storico palazzo Donnaregina, edificato nel Settecento su un tratto della cinta muraria antica del V e VI secolo, che è visibile nello spazio della biglietteria, con modifiche risalenti all’Ottocento.
Cambia appena una vocale nell’aggettivo, resta il riferimento al poeta Virgilio nell’un caso e nell’altro, ma il Parco Vergiliano non va confuso con il Virgiliano, già parco della Rimembranza.
Il Palazzo Reale è il simbolo della grandezza spagnola e fu costruito, su disegno del grande architetto Domenico Fontana, in un luogo strategico, non lontano dal porto e di fronte a una spianata perfetta per le parate militari e i grandi raduni di popolo. Era il 1600 e due anni prima Fernandez Ruiz de Castro era stato nominato viceré di Napoli da Filippo III.
All’inizio, quando fu aperto al pubblico, nel 1931, si chiamava Parco della Vittoria o della Bellezza, poi divenuto Parco della Rimembranza in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Contemporanea a quella di Padula, il complesso della Certosa sulla collina del Vomero che domina la città rientra nel contesto del mecenatismo religioso angioino e testimonia l’espansione dell’ordine dei Certosini nel Regno di Napoli.
Una gita a Napoli non è completa se non si percorre San Gregorio Armeno per scegliere i pastori, a prescindere (citando Totò) dal periodo natalizio, in una dimensione – quella dei Decumani – che è come «un presepe nel presepe» in un riflesso moltiplicato di specchi.
Il museo sulla collina di Capodimonte, istituito nel 1957, vanta un’origine storica legata alla nascita del Regno indipendente delle Due Sicilie.
È un unicum di straordinario pregio per le sue caratteristiche ambientali e storico-archeologiche. Proprio davanti a Posillipo, nel tratto di mare compreso tra il borgo di Marechiaro e Punta Cavallo, limite occidentale della baia di Trentaremi, posta più a nord, verso la costa flegrea.
La prima tappa è in un degli edifici sacri più belli e ricchi di opere d’arte e testimonianze storiche della città, San Domenico Maggiore, la chiesa madre del potente ordine dei Domenicani nella Napoli angioina, accogliente richiamo per i maggiori artisti del tempo.
Un impianto ispirato a rigorosi criteri scientifici, che però fosse anche godibile per i visitatori.
La Stazione Zoologica di Napoli è un’eccellenza scientifica di livello internazionale e un prezioso punto di riferimento per comprendere il rapporto tra la città e il suo mare.