A PIECE OF HEAVEN
NAPOLI
CASERTA
BENEVENTO
AVELLINO
SALERNO
“E’ solo una cava di pietra”, era stato il commento carico di stupore e delusione di Laurence Olivier, l’amico più caro. Davanti a quella gola brulla circondata da alte pareti di roccia vulcanica, gli era risultata del tutto incomprensibile la scelta di William e Susana di affondare proprio lì le radici che avevano deciso di mettere sull’isola.
Un impianto ispirato a rigorosi criteri scientifici, che però fosse anche godibile per i visitatori.
Una passeggiata pubblica lungo il mare. Era il 1692 quando l’idea prese forma per volontà dell’allora viceré Luis Francisco de la Cerda Aragòn, duca di Medinaceli. Per rendere possibile la novità fu scelta la riviera di Chiaia, dove la spiaggia fu lastricata e per abbellire la nuova strada vennero installate fontane e piantati numerosi alberi.
Nella città della più famosa scuola medica del Medio Evo, Salerno, non poteva non esserci anche un Giardino dei Semplici con le piante necessarie alle terapie in uso a quel tempo. A crearlo, nel primo ventennio del XIV secolo, era stato il maestro Matteo Silvatico, che vi aveva destinato un terreno di antic che a proprietà della sua famiglia, collocato in una zona di orti terrazzati nel centro di Salerno, lungo l’asse che collega la Villa
Ai Giardini Ravino di Forio d’Ischia la più grande collezione di piante grasse d’Europa
Un antico vigneto esposto a occidente, davanti alla meraviglia del tramonto che si rinnova ogni giorno nel mare di Forio d’Ischia. Una terra fertile, pronta ad accogliere e a nutrire anche gli sconosciuti, come se le appartenessero da sempre.
All’inizio, quando fu aperto al pubblico, nel 1931, si chiamava Parco della Vittoria o della Bellezza, poi divenuto Parco della Rimembranza in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Cambia appena una vocale nell’aggettivo, resta il riferimento al poeta Virgilio nell’un caso e nell’altro, ma il Parco Vergiliano non va confuso con il Virgiliano, già parco della Rimembranza.
Aria fresca e salubre, uno splendido panorama sul golfo, tanto verde come cornice di una villa settecentesca: le condizioni perché potesse essere una ideale residenza di villeggiatura c’erano tutte.
Inaugurato nel 2007 e curato dal Laboratorio Ricerche Applicate della Sovrintendenza all’interno degli Scavi, l’Orto Botanico di Pompei occupa un’area di oltre 800 metri quadri, nella quale sono raccolte tutte le specie che vivevano già nella città antica: alberi da frutta, piante medicinali e sacre, ortaggi, piante palustri e tessili.
Cimbronium era l’antico nome del promontorio con vista mozzafiato sul golfo di Salerno su cui sorge la splendida Villa Cimbrone, un altro dei gioielli di Ravello.