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COSTIERE E AREA FLEGREA

NAPOLI - La Farmacia degli Incurabili e il Museo delle Arti sanitarie

Un gioiello d’arte al servizio della scienza. Questo è stata fin dalla sua fondazione la storica Farmacia degli Incurabili, parte integrante del complesso che comprendeva originariamente  l’ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili e la chiesa di Santa Maria del Popolo, vicino al decumano superiore, nel cuore di Napoli.

Dove cinquecento anni fa, tra il 1520 e il 1522 furono costruiti l’ospedale e la chiesa su iniziativa della  nobildonna Maria Lorenza Longo, che voleva contribuire alla cura dei numerosi malati di sifilide della città. La farmacia arrivò un secolo più tardi, in occasione di una prima ristrutturazione dell’edificio originario, ma la sistemazione definitiva avvenne tra il 1744 e il 1750, al posto della spezieria cinquecentesca, su disegni di Domenico Antonio Vaccaro, mentre a dirigere i lavori fu l’architetto Bartolomeo Vecchione con i fondi messi a disposizione da Antonio Maggiocca, uno dei reggenti dell’ospedale. E ben presto la farmacia si distinse per la qualità raggiunta nella produzione di erbe medicinali e per la sua attività di ricerca, apprezzata da scienziati delle più varie provenienze. 

La farmacia ha conservato inalterate da allora le sue caratteristiche. E’ formata dal laboratorio e dalla sala di rappresentanza. Nel locale più piccolo, gli armadietti a sei piani con decorazioni scolpite e tutti gli arredi, compreso il tavolo centrale, sono in pregiata radica di noce, opera dell’ebanista Agostino Fucito. Nelle vetrine ci sono boccette e ampolle in vetro di Murano e 420 vasi (in origine erano 480) di ceramica policroma con scene bibliche e allegoriche opera di Lorenzo Salandra Donato Massa, l’autore del famoso chiostro maiolicato di Santa Chiara, che realizzò anche il prezioso pavimento della farmacia. Il restauro recente ha riportato al suo posto, sul soffitto della sala di rappresentanza, anche il dipinto di Pietro Bardellino del 1750 raffigurante Macaone che cura un guerriero ferito.

La farmacia è parte del Museo delle Arti sanitarie, che comprende anche gli ambienti dell’ex convento delle Convertite, dove  sono esposti antichi arredi, argenterie, strumenti sanitari e documenti d’epoca. Sono inclusi anche l’Orto dei Medici, in cui sono state reintrodotte le piante medicamentose utilizzate anticamente, oltre al cortile con due fontane, gli scaloni e il “pozzo dei pazzi”. Non manca la chiesa di Santa Maria del Popolo, ad aula unica e cappelle (di particolare pregio la Cappella Montalto), con decorazioni barocche a stucco e di marmo sugli altari. Di fianco a quello maggiore, si trova un monumento funebre rinascimentale opera di Giovanni da Nola. Nella chiesa si ammirano affreschi sei-settecenteschi di Agostino BeltranoGiuliano BugiardiniMarco CardiscoFrancesco De MuraMarco PinoCarlo SellittoGiovanni Battista De Rossi, che è anche l’autore degli affreschi della sacrestia

Il complesso originario era formato inoltre dalla chiesa di Santa Maria dei Bianchi della Giustizia, dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie Maggiore a Caponapoli con il chiostro, dal complesso di Santa Maria della Consolazione, e dalla chiesa di Santa Maria di Gerusalemme con il chiostro del convento delle Trentatrè.

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